Il mutismo selettivo dei bambini è uno dei disturbi d’ansia dell’età evolutiva. Comporta enormi disagi e difficoltà a scuola e nella vita sociale. Fortunatamente può essere trattato adeguatamente attraverso un percorso che prevede la funzionale collaborazione tra lo psicoterapeuta e il vocal coach. 

Cos’è il mutismo selettivo

Tra i diversi disturbi d’ansia che si possono manifestare durante l’età evolutiva c’è il mutismo selettivo. Si tratta di un quadro clinico complesso che comporta un’inspiegabile capacità di parlare da parte del bambino in determinati contesti sociali. Ciò si palesa nonostante il piccolo paziente non presenti difficoltà comunicative. Dunque è a tutti gli effetti un problema di natura emotiva e psicologica che può essere affrontato e trattato efficacemente con un piano terapeutico su misura che prevede l’interazione di figure professionali: lo psicoterapeuta e il vocal coach.

I principali sintomi del mutismo selettivo

I bambini affetti da mutismo selettivo presentano sintomi specifici che consentono di diagnosticare la difficoltà. Nello specifico:

  • Timidezza estrema. Il bambino quando si trova a gestire situazioni nuove in cui è necessaria una prima familiarizzazione con l’ambiente, si chiude in se stesso ed è incapace di proferire parola. Non è raro che insieme alla timidezza si palesi una forte ansia nel momento in cui il piccolo si separa da una figura familiare (papà, mamma, nonni, fratelli…).
  • Ansia sociale. Questo sintomo è la conseguenza di un forte timore di ritrovarsi al centro dell’attenzione, di essere deriso dai propri coetanei oppure della paura di non essere in grado di offrire una prestazione in linea con le attese.
  • Emotività. In caso di mutismo selettivo il bambino palesa sentimenti disfunzionali di vario genere che riportano a uno stato di ansia come preoccupazione ingiustificata, sfiducia nelle proprie capacità e tristezza.
  • Ritardi evolutivi. I giovani soggetti affetti da mutismo selettivo sono spesso accompagnati da ritardi nello sviluppo delle capacità motorie, comunicative e nella sfera della socializzazione.
  • Inflessibili e testardi.
  • Tipica espressione facciale e atteggiamento. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che il mutismo selettivo comporta una sorta di inespressività facciale e un atteggiamento fisico innaturale che fa apparire goffi, rigidi e incapaci di mantenere il contatto visivo.

Diagnosi del mutismo selettivo

Riconoscere il mutismo selettivo non è così semplice come si possa pensare. E’ opportuno affidarsi a un profess0nista che sappia mettere insieme una serie di campanelli d’allarme come lo scarso rendimento scolastico, incapacità di parlare in situazioni sociali come a scuola e durata della condizione di almeno 30 giorni.

Il mutismo selettivo solitamente si palesa prima dei 5 anni di età anche se i sintomi sono evidenti soltanto in età scolare. Comporta tante problematiche connesse come le alterazioni del sonno. Esistono anche dei fattori che aumentano il rischio di mutismo selettivo tra cui una forte timidezza da parte dei genitori, ansia sociale e isolamento.

 

Come trattare il mutismo selettivo

Per consentire al bambino di superare la condizione di mutismo selettivo e i tanti problemi che comporta, è fondamentale avere un approccio multidimensionale che permetta al giovane paziente di godere di opportuni stimoli per indirizzare all’espressione, elevare l’autostima e la sicurezza nei propri mezzi. Sono tutti elementi che possono essere trattati efficacemente da uno psicoterapeuta e in collaborazione un vocal coach. Attraverso un metodo che prevede un approccio iniziale ritmico – corporeo di tipo percussivo per consentire al ragazzo di potersi fidare del vocal coach e per farlo entrare nel mood della musica. Successivamente con appropriati esercizi si aggiungono i primi vocalizzi non troppo strutturati. Se vuoi saperne di più e magari fissare un primo appuntamento con una psicoterapeuta e un vocal coach come Luigi Nappi che hanno già avuto esperienze positivo con il mutismo selettivo, utilizza l’apposito modulo di contatto.